Fashion e povertà: è qui la festa?

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VFNO_ Elisabetta Canalis

La giornata contro la povertà si è festeggiata a Milano tra cocktail, celebrità e mondo fashion. Una coincidenza di date  che salta agli occhi e fa riflettere.

Mettiamo da parte tutti gli ismi, buonismi, perbenismi, moralismi e via dicendo, e facciamo caso semplicemente alla coincidenza della data: 17 settembre. Le Nazioni Unite propongono ormai da anni la Giornata Mondiale della Lotta contro la Povertà.

Nel suo messaggio il segretario Ban Ki-Moon ha ricordato come sia “facile denunciare la povertà”, ma “molto più difficile è combatterla. Coloro che soffrono la fame, la povertà e l’offesa hanno bisogno di molto più che semplici parole di solidarietà: hanno bisogno di aiuto concreto.”

E’ sempre il 17 settembre, siamo a Milano: si festeggia la Vogue Fashion’s Night Out. Le parole d’ordine sono glamour, vip, moda, fashion e naturalmente shopping. La città si anima tra aperitivi, cocktail party e dj-set in boutique e locali cool. Le foto dei giornali immortalano, tra le varie  celebrità, Belen Rodriguez e Elisabetta Canalis circondate da centinaia di fan in visibilio mentre firmano autografi e si lasciano fotografare.

Ora, come detto qui non si vuole accusare nessuno ma semplicemente notare l’inopportuna coincidenza della data. L’evento di Vogue era già programmato, perché legato alle sfilate e alla settimana della moda; ma lo stesso discorso vale per la giornata contro la povertà, che viene celebrata dal 1993.

Si fa spesso del cinismo a proposito di questo tipo di manifestazioni: si dice che “parlarne un giorno all’anno non serve a nulla”, e in parte è vero. Come ha ricordato più volte anche papa Francesco, la lotta alla povertà dovrebbe essere una pratica quotidiana.

Ma, ecco, è qui che la coincidenze tra i due eventi – la giornata contro la povertà e la serata glamour a base di sfarzo e vip – stride in maniera evidente. Perché c’è una differenza abissale tra “parlarne un giorno solo” e non parlarne affatto, ma anzi dedicare un’intera notte al lusso e al divertimento, proprio lo stesso giorno dedicato alla lotta contro la povertà.

Inutile fare gli ingenui: anche quando milioni di persone soffrono la fame, ci sono altre milioni di persone che possono permettersi un cocktail da 18 euro e delle scarpe da 1000 euro, lo sappiamo. Dunque?

Dunque l’anno prossimo si potrebbe chiedere a Ban Ki-Moon di spostare la data della  Giornata Mondiale della Lotta contro la Povertà, così da non coincidere con gli eventi glamour della moda. Problema risolto.

 di M.P

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