Quali sono attualmente i paesi migliori dove fare business, dove investire e fare impresa?
Ci sono diverse classifiche affidabili che segnalano annualmente le nazioni più indicate per fare business, cioè quelli in cui – per vari fattori – la capacità di attrarre le aziende di tutto il mondo è molto alta. L’Italia, diciamolo subito, non è tra le prime nazioni. I motivi sono tanti e li conosciamo tutti molto bene: corruzione, instabilità politica ed economica, pressione fiscale molto alta, qualità delle infrastrutture non all’altezza e via dicendo.
Questa è l’attuale (gennaio 2015) classifica di Forbes delle prime 10 nazioni migliori al mondo per fare business. Vince la Danimarca:
1) Danimarca
2) Hong Kong
3) Nuova Zelanda
4) Irlanda
5) Svezia
6) Canada
7) Norvegia
8) Singapore
9) Svizzera
10) Finlandia
In questa classifica l’Italia si trova al posto numero 38, dopo Francia, Israele, Macedonia, Corea del Sud e Malesia.
Nella classifica redatta dall’autorevole settimanale economico The Economist nel 2014 a vincere è Singapore:
1) Singapore
2) Svizzera
3) Honk Kong
4) Canada
5) Australia
6) Svezia
7) Stati Uniti
8) Nuova Zelanda
9) Finlandia
10) Danimarca
Per trovare l’Italia bisogna scorrere la classifica fino alla triste posizione numero 48. Cioè l’ultima dei paesi sviluppati europei. Per capirci, per l’Economist Romania, Bulgaria, Lituania e Slovacchia sono nazioni più adatte per fare business e in grado di attirare le aziende di tutto il mondo, rispetto all’Italia.
Ecco perché molte aziende guardano a Oriente, paesi dell’est Europa o dell’area Singapore-Hong Kong (due potentissime città stato) o a economie emergenti come quelle del sud America, o la piccola ma in crescita Nuova Zelanda, oltre alle storiche Svizzera, paesi nordici e Irlanda. Ma non all’Italia, paese dalle grandi potenzialità ma anche dai grandi problemi tuttora irrisolti.
Basti un dato: quando all’emiro del Qatar chiesero, qualche anno fa, perché fossero in molti a elogiare l’Italia a parole, senza poi però investire, rispose semplicemente “troppa corruzione”.