Il paese dei sogni: davvero conviene lasciare l’Italia ?

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Gli italiani che vanno fuori sono in aumento: sono soprattutto giovani che emigrano perché sognano un futuro migliore. Chi sono? Dove vanno? E siamo sicuri che all’estero le cose vadano per forza meglio? Se state per lasciare l’Italia, pensateci bene.

Italia paese di migranti? Meno di quanto sembri, ma i numeri sono effettivamente in aumento. Complice la crisi, dal 2011 al 2012 la percentuale di italiani che hanno lasciato il paese è aumentata del 30% secondo i dati diffusi dall’Aire, Anagrafe della popolazione Italiana Residente all’Estero, e probabilmente aumenterà anche in questo 2013. Lo scorso anno quasi 80mila persone sono volate altrove, alla ricerca di un futuro migliore. Può sorprendere che la maggior parte vengano dal nord Italia, teoricamente la zona con più opportunità lavorative. Al primo posto infatti ci sono i lombardi, seguono i veneti, i siciliani e i piemontesi. Dati che dimostrano come i flussi migratori siano molto più complessi di quanto si possa pensare. Ma dove vanno gli italiani?

Germania, la nuova America

La maggior parte degli emigrati sceglie l’Europa come destinazione, in particolare la Germania, dove in un solo anno ben 10.520 italiani hanno scelto di trasferirsi. Segue la vicina Svizzera, poi Gran Bretagna, Francia, Argentina, USA e a seguire tutti gli altri. La Germania, come Londra qualche anno fa, è ormai la meta più ambita da chi decide di emigrare. Un paese economicamente sano, socialmente avanzato, dove si possono trovare lavori con stipendi più alti ed è molto facile inserirsi. O almeno così dicono. Ma è vero?

Avete deciso di emigrare? Pensateci bene

Emigrare non è una decisione da prendere con leggerezza. Basare una scelta così importante e impegnativa solo sui consigli di qualche amico o su qualche chiacchiera sentita in giro o letta su Internet, è decisamente rischioso. La parola d’ordine è informarsi. Tutti abbiamo sentito la storia di un amico di amici che è partito senza un soldo a Londra, Barcellona o Berlino e dopo una settimana lavorava e pagava l’affitto. Sono le stesse storie che si raccontavano i nostri nonni prima di partire nella terra dei sogni, la grande America. Ma non è così semplice.

Vedi anche: Quanto costa vivere a New York

Il problema della lingua

Ad esempio è vero che in Germania si trova più facilmente lavoro rispetto all’Italia. Ma che tipo di lavoro? Volete lavorare nel campo della ristorazione? Dovete conoscere il tedesco e, nel caso abbiate un curriculum specializzato in altri campi, le vostre probabilità di essere assunti diminuiscono vertiginosamente. Infatti è sempre gradita l’esperienza nel campo d’interesse e spesso si rischia di essere “troppo qualificati” per certi lavori. C’è poi il problema della lingua. In Germania lo Stato garantisce un contributo per imparare il tedesco, è vero. In Gran Bretagna invece potreste trovare degli ostacoli, soprattutto se non avete mai davvero messo il vostro inglese alla prova. Ma ricordate che in Germania, in Gran Bretagna e ovunque nel mondo, i madrelingua sono sempre favoriti, ovviamente a parità di competenze. La concorrenza dunque è dura.

Meglio la disoccupazione in Italia o un lavoretto in Canada?

Un tempo i nostri nonni partivano per sistemarsi. Si portavano dietro la famiglia e, in fondo al cuore, sapevano che non sarebbero più tornati indietro. Oggi molte persone, in particolare i più giovani, decidono – giustamente – di non accontentarsi di lavoretti sotto pagati in Italia, per andare a fare lavoretti sotto pagati altrove. In Spagna, a Londra, in Canada. Ragionate attentamente su questo. E’ meglio essere disoccupati o sottopagati in Italia, o fare più o meno la stessa vita – forse con qualche soldo in più, in paesi dove però la vita ha un costo più alto – a migliaia di chilometri di distanza? Non diamo una risposta a questa domanda, ma ci limitiamo a porla come invito alla riflessione.

Scegliere il paese in base alle proprie competenze

Spesso la scelta viene fatta in base a gusti personali o semplici “sentito dire”. Niente di più sbagliato. Informatevi, informatevi, informatevi. Ogni paese ha richieste diverse. In Germania, come abbiamo detto, c’è grande richiesta nel settore del turismo e della ristorazione, ma le cose sono diverse in Australia o in Canada. Se davvero partite per cercare un lavoro soddisfacente e perché sentite che in Italia, in questo momento, avete le ali tarpate, allora scegliere il paese adatto a voi, alle vostre competenze e alla vostra esperienza. Oppure correrete il rischio di ritrovarvi comunque con le ali tarpate, anche se da un’altra parte.

E poi c’è chi lascia l’Italia anche se il lavoro ce l’ha

C’è poi un’altra categoria di persone, più ampia di quanto si pensi, che non lascia l’Italia solo per trovare lavoro. Sono le persone che un lavoro qua ce l’hanno già, magari anche ben pagato, e in alcuni casi anche una casa di proprietà, ma decidono comunque di andare via, di non crescere i propri figli in Italia. Perché? Si tratta di persone stufe del sistema Italia, delle raccomandazioni (che, va detto, ci sono ovunque nel mondo), di una classe politica che cambia per  non cambiare, dell’andazzo generale, dell’inquinamento, dell’evasione fiscale, del clima culturale in caduta libera. La scelta di queste persone è ancora più delicata e sorprendente di quanti decidono di emigrare alla ricerca di un lavoro e fa riflettere non solo sulla crisi economica ma, più in generale, sulla crisi di un intero Paese.

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